L'informatica è nata negli anni '30, in una moltitudine d'iniziative individuali in tre paesi, la Germania, la Gran Bretagna e gli Stati Uniti. Le macchine costruite mirano tutte ad automatizzare i calcoli e le operazioni logiche.
L'invenzione del computer è la concretizzazione del desiderio dell'uomo di elaborare un calcolatore universale, idea nata in Gran Bretagna nel XX secolo grazie a Charles Babbage e perfezionata poi da Alan Mathison Turing nel 1936. È il perfezionamento delle numerose tecniche, in particolare nel campo dell'elettronica, che permette così nel 1946 di giungere alla progettazione del vero primo computer moderno, l'ENIAC.
Chi ha creato il primo computer?
Matematico inglese Charles Babbage, ma questo non riuscì mai a realizzarlo. Dal 1822 alla sua morte nel 1871, Charles Babbage disegnò diversi progetti di un computer meccanico, di cui una replica funzionante fu costruita a Londra nel 1991. Si deve attendere quasi un secolo perché un altro matematico inglese di nome Alan Turing apra una strada decisiva nella storia della scienza informatica. Pubblica nel 1936 il suo articolo "On Computable Numbers with an Application to the Entscheidungsproblem" che permetterà la costruzione delle "macchine di Turing" che uniscono i concetti di computer, di linguaggio di programmazione e di programma informatico.
Il primo computer e i calcolatori programmabili
L'era dei computer moderni deve molto ai grandi progressi compiuti durante la seconda guerra mondiale. Così, l'invenzione dei circuiti elettronici, tubi a vuoto, condensatori e relè rimpiazzarono la generazione di componenti meccanici e il calcolo digitale sostituì il calcolo analogico. I computer progettati e prodotti in questo periodo formano la cosiddetta prima generazione di computer.
Dal 1937 al 1944 si susseguirono così numerosi apparecchi, il "model k" (concepito in una cucina!), le "Z-series", l'ABC (Atanasoff Berry Computer), il "Complex Number Computer" (o Model I) e infine l'Harvard Mark I.